Nei cani alcuni componenti del microbiota intestinale possono essere causa di malattie del sistema nervoso centrale

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La meningoencefalite è un’infiammazione contemporanea delle meningi, dell’encefalo e del midollo spinale. E’ una malattia comune nei cani da compagnia, si manifesta con più frequenza nei cani giovani e nelle razze predisposte, come il Chiuhuahua, il Carlino, il Bouledogue Francese e il Maltese.

I sintomi di questa patologia sono dolore cervicale, disorientamento, abbattimento, crisi convulsive, talvolta possono essere presenti febbre e calo dell’appetito.

La meningiencefalite può avere due cause: una infettiva, cioè può essere dovuta a virus, batteri, protozoi o altri parassiti, e una non infettiva, in questo caso alla base della sua insorgenza ci sarebbero dei processi infiammatori di origine immuno-mediata.

Per i cani, ma non solo per loro, il microbioma intestimale, cioè tutto l’insieme delle specie batteriche che vivono nell’intestino, è in grado di modulare le risposte del sistema immunitario che influenzano direttamente la suscettibilità alle malattie cerebrali immuno-mediate, questa sua caratteristica ha fatto pansare che esso potesse rivestire un qualche ruolo nello sviluppo della meningoencefalite di causa non infettiva.

Per verificare questa ipotesi si è andati a confrontare il microbioma di due gruppi di cani: il primo gruppo composto da soggetti a cui era stata diagnosticata la malattia, il secondo composto da soggetti sani.

Nel particolare si è andati a verificare l’abbondanza di specifici componenti del microbiota: Faecalibacterium prausnitzii e Prevotellaceae. Queste specie sono state scelte perchè è noto che esiste una stretta associazione tra le malatie cerebrali immuno-mediate e un microbioma impoverito di Faecalibacterium prausnitzii, Prevotella spp o entrambi, quindi si pensa che possano essere protettivi contro lo sviluppo di risposte immunitarie auto-dirette in generale.

Nei due gruppi di cani è stato visto che le Prevotellaceae erano significativamente meno abbondanti nei cani affetti da meningoencefalite rispetto al gruppo di controllo, mentre non c’era alcuna differenza nella concentrazione di F. prausnitzii, fra i due gruppi non erano presenti altre differenze a livello del microbiota intestinale. Ciò significa che c’è lapossibilità che la riduzione di una sola popolazione batterica del microbioma possa essere associata allo sviluppo della malattia immuno-mediata

Ciò significa che l’abbondanza di Prevotellaceae nell’intestino è associata ad un ridotto rischio di sviluppare malattie cerebrali immuno-mediate.

Anche le condizioni ambientali sono un fattore di rischio per lo sviluppo della meningoencefalite; per esempio l’ambiente urbano è sicuramente associato ad un maggiore rischio di sviluppare la malattia, anche se non si sa bene in che modo. Si ipotizza che i cani che vivono in ambiente urbano non interagiscono con alcun tipo di fauna selvatica e questa mancata esposizione potrebbe impoverire il loro microbioma di Prevotellaceae; oppure questi cani potrebbero essere maggiormente esposti a tossine ambientali, come ad esempio i solventi organici, che in generale sono un fattore di rischio per l’isorgenza di malattie immuno-mediate del Sistema Nervoso Centrale

Nella realtà l’insorgenza della meningoencefalite può essere dovuta all’effetto sinergico di molti fattori, non solo al microbioma, per esemipo potrebbero essere presenti componenti specifici dell’alimentazione del cane, la permeabilità intestinale o addirittura i livelli di attività fisica del soggetto, che in questo breve articolo non sono stati presi in considerazione. Saranno sicuramente necessari ulteriori studi, sia per capire come e perchè questa malattia si presenta, sia per comprendere le possibili interazioni tra il microbiota intestinale, l’ambiente e altri stati patologici.

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