Il grasso viscerale causa un severo declino cognitivo

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Secondo un recente studio, svolto dal Medical College of Georgia, l’eccesso ponderale e l’adiposità localizzata a livello addominale non solo causano un declino cognitivo importante, ma anche una crescente e severa infiammazione in grado di esporre ad ulteriori patologie croniche. L’eccesso ponderale, infatti, fornisce alle cellule uno specifico segnale in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e, una volta raggiunto, nel cervello, attivare la microglia, con conseguente, compromissione cognitiva.
In particolare, la proteina NLRP3, componente fondamentale del complesso infiammatorio adiposo, è in grado di promuovere il rilascio di beta-interleuchina-1 da parte delle cellule adipose, innescando, così, l’infiammazione.
Le cellule della microglia si occupano della prima e principale difesa immunitaria attiva nel sistema nervoso centrale; sorvegliano e vagano costantemente nel cervello, eliminando le cellule morte e altri detriti.

L’interleuchina-1 beta, induce la microglia ad avvolgere le sinapsi, esercitando una pressione dannosa e rilasciando sostanze che interferiscono con i segnali tra i neuroni; tuttavia, è noto che le microglia avvolgono, di norma, le sinapsi, rilasciando, però, sostanze benefiche come il fattore neurotrofico (BDNF) derivato dal cervello, il “fertilizzante” naturale di queste preziose connessioni.
Durante lo studio, inoltre, è emerso che topi trattati con una dieta ricca di grassi presentavano connessioni sinaptiche più deboli tra i neuroni coinvolti nell’apprendimento e nella memoria; invece, i topi sottoposti ad un regime iperlipidico ma in mancanza di NLRP3 sono stati risparmiati da questi cambiamenti sfavorevoli insieme ai topi sottoposti ad un regime dietetico ipolipidico.
Vi sono, inoltre, prove emergenti secondo cui la chirurgia bariatrica, trattamento chirurgico d’elezione nei pazienti affetti da obesità grave, sia in grado di migliorare l’attenzione, l’umore e la funzione esecutiva. L’aumento del tasso di declino cognitivo è stato collegato all’obesità negli esseri umani, incluso il restringimento delle aree cerebrali chiave come l’ippocampo.

Dssa Michela Zizza, Biologa Nutrizionista

Bibliografia
De-Huang Guo, Masaki Yamamoto, Caterina M. Hernandez, Hesam Khodadadi, Babak Baban, Alexis M. Stranahan. “Visceral adipose NLRP3 impairs cognition in obesity via IL-1R1 on CX3CR1 cells. Journal of Clinical Investigation”, 2020


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