Capacità adattative del COVID-19

, Capacità adattative del COVID-19

I  coronavirus sono un genere di virus a RNA. Il nome deriva dalle numerose protuberanze tipiche del virione che creano morfologicamente l’immagine di una corona.

 Sono dotati di uno strato esterno noto come pericapside, costituito da un doppio strato di fosfolipidi con, immerse, alcune glicoproteine. Il pericapside ha come funzione principale quella di mascherare gli antigeni che si trovano al suo interno e che pertanto non possono essere riconosciuti dalle difese dell’organismo ospite.

Altra importante funzione del pericapside è quella di favorire l’entrata del virus nella cellula ospite; questo avviene grazie alla presenza di alcune glicoproteine capaci di inserirsi nella membrana plasmatica della cellula ospite creando una sorta di “passaggio” e rendendo di conseguenza possibile la fusione del pericapside con la membrana plasmatica della cellula appena infettata. La conseguenza di questo processo è la liberazione del nucleo-capside all’interno della cellula che adesso continuerà i suoi processi di replicazione traducendo l’RNA virale.

I coronavirus sono responsabili di patologie nei mammiferi e negli uccelli provocando in genere comuni sintomi influenzali che possono talvolta sfociare in polmoniti, mentre ne costituiscono un serbatoio naturale i pipistrelli. I coronavirus sono stati responsabili dell’epidemia di SARS verificatasi nel 2002  e oggi il nuovo CO-VID 19 sta continuando ad essere responsabile di numerosi casi di polmonite.

Capacità adattative del virus

 I virus non sono capaci di replicarsi se non all’interno di una cellula ospite della quale sfrutteranno le capacità replicative. Pertanto vengono spesso definiti come organismi ai margini della vita che però da sempre svolgono un ruolo significativo nell’evoluzione aumentando la variabilità genetica.

Tuttavia di solito i virus hanno una gamma limitata di ospiti e alcuni sono specie-specifici.

Accade però che virus specifici per alcune specie possano effettuare il cosiddetto salto di specie.

Di solito questa capacità è insita dei virus a RNA che tendono a mutare molto rapidamente e ad adattarsi a nuove condizioni; altra condizione necessaria affinchè avvenga il salto è la presenza di proteine sulla membrana della cellula ospite simili a quelle a cui il virus può legarsi. Due cose favoriscono la diffusione del virus :

– la nuova specie ospite è completamente sprovvista di difese immunitarie specifiche;

-il virus effettuando il salto di specie non ha avuto tempo di mutare lentamente, dando così origine ad una forma maggiormente letale.

I virus dunque si evolvono e si adattano velocemente al mutare delle condizioni ambientali e degli organismi.

Ampliamento dello spettro d’ospite

Il principale fattore che fornisce successo ai virus è la grande variabilità genetica responsabile della loro capacità di adattarsi. Così come gli animali e le piante, l’evoluzione virale segue i princìpi Darwiniani secondo cui i diversi processi di replicazione e trasmissione dei virus nelle cellule ospiti creano diverse varianti degli stessi, alcune delle quali si estinguono, altre invece per selezione naturale sopravvivono.

I virus a RNA in genere si espandono in più nicchie ecologiche  infettando ospiti diversi e, se insorge un fattore che impedisce la sua replicazione, il virus replica in un altro.

Tuttavia, patogeni e ospiti si influenzano reciprocamente adattondosi gli uni ai meccanismi replicativi e di resistenza degli altri, pertanto la virulenza è anche una sintomatologia della coevoluzione. Il processo di coevoluzione può determinare altre due condizioni:

-spesso uno stato di scarsa fitness dell’ospite può portare ad un mancato completamento del ciclo replicativo del virus;

– l’adattamento di un virus in un ospite porta ad una attenuazione della sua violenza.

In virtù di queste considerazioni appare dunque chiaro che i virus a RNA possono essere responsabili di gravi epidemie e che in assenza di altri mezzi di difesa è necessario non fornire al virus la possibilità di colonizzare nuove nicchie e nuovi ambienti che, invece, porterebbero ad un miglioramento della sua fitness e quindi della sua letalità.

Bibliografia

“Biologia molecolare del gene” Zanichelli

“Principi di virologia medica” Ambrosiana

2 commenti:

  1. Dottoressa lei è una fonte di informazione molto preziosa, e di questo vorrei ringraziarla personalmente, specie in un momento tanto delicato,dove il nemico più grande è forse la paura e la scarsa informazione.
    😘😘😘😘👍👍👍👍👍

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