Malattie metaboliche e dieta macrobiotica Ma-Pi 2

Dieta Macrobiotica, Malattie metaboliche e dieta macrobiotica Ma-Pi 2

La dieta ha un enorme impatto sulla nostra salute; infatti il cibo, come se fosse un cocktail di molecole è in grado di esercitare i suoi effetti sul metabolismo, (interagendo sulle superfici cellulari e sui recettori nucleari) e sull’ equilibrio del Microbiota intestinale sia in presenza che in assenza di Obesità. Quindi considerato il ruolo che ha il cibo, molti autori hanno avuto il piacere di studiare la relazione che c’è tra quello che noi mangiamo e le malattie, inclusa l’Obesità [1]. Una varietà di diete, incluse la dieta mediterranea, la dieta vegetariana e quella ipocalorica, hanno mostrato la loro efficacia nel management dell’Obesità e del Diabete Mellito di tipo 2; ma solamente la dieta Macrobiotica Ma-Pi2, è stata in grado di mostrare risultati molto significativi, che altre diete non hanno saputo riportare. La dieta Macrobiotica, la quale deriva da antiche filosofie orientali di vita, si basa principalmente sulla teoria antica asiatica dello Yin e dello Yang, formulata dal filosofo giapponese, Georges Ohsawa e ulteriormente aggiornata dal Professore Mario Pianesi nonchè creatore della dieta Ma-Pi2 (specificamente disegnata per pazienti con disordini metabolici) e fondatore della prima fattoria biologica in Italia [1][2]. Secondo questa filosofia macrobiotica standard vanno scelti soprattutto alimenti provenienti da allevamenti e coltivazioni naturali, il che equivale ad eliminare completamente tutti gli alimenti creati tramite lavorazione e raffinazione chimica ed industriale, a partire dallo zucchero e il sale ad arrivare alla pasta e alle merendine; così come le sostanze eccitanti quali caffè e tè, che dunque metterebbero a rischio l’equilibrio della dieta e andrebbero per questo, completamente eliminate e sostituite con il tè verde. Oltre che sulla scelta dei cibi la macrobiotica pone l’attenzione anche sulle scelta delle stoviglie; ad esempio andrebbero privilegiate le pentole in terracotta o in pietra  piuttosto che quelle in alluminio, e totalmente eliminato l’uso del forno a microonde [3][4]. L’alimentazione quotidiana si basa principalmente sui seguenti cibi:

  1. Cereali integrali in chicchi: riso a chicco tondo o lungo, orzo perlato, miglio, farro, frumento (a meno che non si abbiano intolleranze al glutine), avena, grano saraceno, mais e segale.
  2. Verdure di stagione crude e cotte: sarebbe importante in questo caso, variare il tipo di cottura delle verdure: saltate in padella con poco olio, al vapore, lessate o scottate per 2-3 minuti in acqua bollente. Sono invece, rigorosamente vietati i funghi di qualunque tipo e le verdure della famiglia delle Solanacee, cioè patate, pomodori, peperoni, melanzane, poichè i funghi sono un alimento energeticamente squilibrato per eccesso di Yin, mentre le patate, i pomodori, i peperoni e le melanzane sono parti di piante nel loro complesso tossiche per la presenza di alcaloidi.
  3. Legumi: per rendere i legumi più digeribili ed evitare i gas intestinali, questa filosofia, prevede di passarli al passaverdura dopo averli lessati, oppure aggiungere nella pentola, all’inizio della cottura, un pezzo di alga Kombu.
  4. Frutta di stagione: viene in questo caso posta particolare attenzione a quando mangiare la frutta, sarebbe infatti meglio non a fine pasto perché tende ad acidificare il sangue.
  5. Pasta integrale: ogni tanto, per sostituire il cereale in chicchi, oppure il cus-cus (semola di grano lavorata con acqua e farina) e il burgul (grano cotto a vapore e macinato).
  6. Le alghe marine: le più comunemente usate sono la Kombu, la Wakame, la Dulse, la Arame, la Nori.
  7. Frutta secca: castagne, nocciole, noccioline, mandorle (con moderazione), mentre le noci andrebbero completamente evitate.

Sono moltissimi gli studi in corso, sulla dieta Ma-Pi2, in Asia, in Africa, in Sudamerica e anche in Italia; infatti recentemente il Centro Internazionale Studi sul Diabete ha condotto a Roma uno studio pilota, sperimentando per la prima volta in Italia, il possibile effetto terapeutico delle diete Ma-Pi2 nella cura del Diabete Mellito di tipo 2 [5]. A 24 pazienti malati di diabete, è stata somministrata la dieta Ma-Pi2 per 21 giorni e il primo e l’ultimo giorno sono stati valutati alcuni parametri metabolici e antropometrici. I risultati sono stati sorprendenti, poiché hanno riguardato tutti i pazienti, senza eccezioni: si è verificato infatti, un netto miglioramento della glicemia sia a digiuno che dopo il pasto, una riduzione dei valori di insulinemia e della resistenza insulinica, una riduzione del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, una riduzione della pressione arteriosa e infine anche un miglioramento della funzione renale. Nei pazienti diabetici trattati con farmaci si sono dovuti dimezzare i dosaggi degli antidiabetici orali e nei due casi di soggetti trattati con insulina è stato necessario interromperne la somministrazione per evitare casi di ipoglicemia [6].

[1] Masella R, Santangel C, D’Archivio M, Li Volti G, Giovannini C, Galvano F. Protocatechuic acid and human disease prevention: Biological activities and molecular mechanisms. Curr Med Chem 2012;19(18):2901-2917. doi:10.2174/092986712800672102.

[2] Fallucca F, Fontana L, Falluca S, Pianesi M. Gut Microbiota and Ma-Pi 2 macrobiotic diet in the treatment of type 2 diabetes. World J Diabetes 2015;6(3):403-411.

[3] Willet WC, Sacks F, Trichopoulou A, Drescher G, Ferro-Luzzi A, et al. Mediterranean diet pyramid: a cultural model for healthy eating. Am J Clin Nutr. 1995;61:1402S-1406S.

[4] Goldstein DJ. Beneficial Health effects of modest weight loss. Int J Obes Relat Metab Disord 1992;16:397-415.

[5] Porrata C, Hernández M, Abuín A, Campa C, Pianesi M. Caracterización y evaluación nutricional de las dietas macrobióticas Ma-Pi. Rev Cubana Investig Bioméd 2008;27:1–36.

[6] Mancini L. Conventional, organic and polycultural farming practices: material intensity of italian crops and Foodstuffs. Resources 2013;2:628–650.

 

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