Luffa: non solo spugna di zucca

Luffa, Luffa: non solo spugna di zucca

Luffa cylindrica o semplicemente luffa è più nota come spugna di zucca; in effetti si tratta di una spugna vegetale che proviene da una pianta, una Cucurbitacea come la zucca, le zucchine, i cetrioli, i meloni.

Tipica dei paesi orientali cresce con fioritura annuale anche nelle nostre regioni più temperate come la Sicilia, la Sardegna e la Campania. Dai fiori impollinati si sviluppano frutti verdi cilindrici pieni di semi distribuiti in un sistema di fibre di cellulosa intrecciate.

Il frutto è commestibile soprattutto quando giovane cioè quando ancora immaturo, si consuma previa cottura in minestre o frittura, proprio come con i fiori di zucca, solo che i fiori di luffa vengono colti prima che sboccino. Il frutto contiene composti fenolici, flavonoidi, acido ascorbico, a-tocoferolo, carotenoidi, clorofille, triterpenoidi e proteine che inattivano i ribosomi, il che lo rende molto efficace quando utilizzato per scopi medicinali; nel corso dell’accrescimento diviene non commestibile anche per l’accumulo di sostanze amare e purganti, oltre che per la lignificazione delle fibre. Quando il frutto è ben maturo viene bagnato e lo strappo del nodo e delle sue nervature porta alla rapida pelatura del frutto stesso, un po’ come si fa per le banane.

Quello che interessa della luffa è un reticolo spugnoso di fibre, soffici ma resistenti, molto leggere, di forma cilindrica e di grosse dimensioni, fino a 60 cm. di lunghezza e con un diametro fino a 20 cm, ma con un peso massimo di una cinquantina di grammi. Dall’incisione della pianta si ricava il lattice, usato a scopo officinale, per la preparazione di saponi e cosmetici, mentre a scopi medicinali vengono utilizzati sia le foglie, sia i frutti.

E’ chiaro quindi che i settori in cui è possibile introdurre la Luffa Cylindrica sono svariati e vanno dall’alimentazione all’imballaggio (chips espanso, vassoi, pannelli, ecc) agli isolanti termo acustici (pannelli fonoassorbenti e termoisolanti), dai filtri per aeriformi e per liquidi alle calzature (suole, sottopiedi aspiranti, ecc), dalle spugne (spugne per il corpo, superfici, stoviglie, auto, ecc) all’imbottitura per arredamenti e veicoli. Ha ottime possibilità di impiego anche nel settore agricolo, come substrato per colture in vivaio e idroponiche e come composto per alleggerire ed aerare il terreno.

La caratteristica peculiare della Luffa Cylindrica è che il frutto è composto dal 90% di cellulosa e dalI 10% di lignina, quindi facilmente degradabile e di conseguenza non inquinante.

I semi di luffa incastrati nella struttura di cellulosa sono ovali e neri,vengono pressati per estrarre un olio dai molteplici usi soprattutto in cosmesi dove viene utilizzato per le sue proprietà idratanti e emollienti nelle creme solari, nei prodotti antinvecchiamento, idratanti e trattamenti facciali, olii corpo e detergenti.

L’elevato contenuto di arginina, un aminoacido essenziale che svolge un ruolo importante nella divisione cellulare e nella guarigione delle ferite, fornisce benefici alla pelle quando viene utilizzato nel trucco del viso. Note sono anche le sue proprietà antiinfiammatorie e antifungine.

L’olio di semi di luffa è usato molto in paesi come l’Africa e l’India, sia a tavola che per curare i disturbi della pelle dal sole caldo.

Da sottolineare che è l’intera pianta ad avere effetti medicinali: le foglie possono essere trasformate in polveri per le ulcere estreme, il frutto ha proprietà esfolianti

La luffa è quindi una pianta medicinale molto importante e molto utilizzata e numerosi sono gli studi che la definiscono diuretica e purgativa, utile in asma e per le malattie della pelleViene usata per reumatismi, mal di schiena, emorragia interna, dolori al petto, emorroidi.

 

Le indicazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto con il medico. E’ pertanto opportuno consultare il proprio medico curante e/o lo specialista.

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Received 10 April 2007; received in revised form 18 July 2007; accepted 27 August 2007

Available online 31 August 2007

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Un commento:

  1. Pingback:Ho seminato la Luffa e…sorpresa! (Formiche e nettarii extrafiorali) — Saturi di Natura

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